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1-1-2 Day

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Cosa significa lavorare in una centrale operativa NUE 112? Numerose le risposte degli operatori tecnici delle CUR italiane che con le parole hanno espresso il loro senso di appartenenza a una squadra e le motivazioni per le quali hanno deciso di intraprendere questo tipo di lavoro. Le loro testimonianze sono state raccolte in una sezione del sito SIEMS per dare valore al loro impegno e spirito di dedizione e per condividere le diverse esperienze territoriali"

CUR NUE 112 BRESCIA

Che cosa significa per me lavorare in una centrale operativa NUE 112

Penso che l’aspetto più importante del mio lavoro in CUR sia “lavorare per la popolazione”.
La motivazione più forte che da quasi ormai 8 anni mi porta ad andare al lavoro, fiero di quello che dovrò fare, è proprio questo, cioè l’essere il “primo aiuto” che viene dato all’utente.
Il NUE 112 è attivo su quasi tutto il territorio italiano, questo significa essere di fondamentale supporto e soccorso a tutta la popolazione che chiede aiuto.
Mihail Cristian Hurmuz, CUR NUE 112 Brescia

         
CUR NUE 112 FIRENZE

Che cosa significa per me lavorare in una centrale operativa NUE 112

Mi dà la possibilità di aiutare concretamente le persone in situazioni per loro di difficoltà, mi fa sentire utile.
Mi fa sentire importante, perché parte di una macchina, quella della emergenza che richiede impegno, serietà, dedizione e collaborazione anche con centrali operative.
Mi fa sentire integrato all’interno di un gruppo di lavoro che ci vede complementari e alleati pronti ad aiutarsi e sostenersi nei momenti anche più complicati.
Mi fa sentire stimolato nel migliorarmi costantemente sulle tecniche e le performance lavorative per cercare di essere sempre più preciso, rapido e bravo nell’aiutare il prossimo.”

Daniel, CUR NUE Toscana


 “Quando sono entrata a far parte del NUE 112 non pensavo che un lavoro potesse prendermi così tanto, per me lavorare all’interno di un team come questo è sensazionale; un team pronto preparato ad affrontare qualsiasi scoglio, tramite collaborazione, dedizione e confronto.

Nue per me è voglia di imparare perché non si finisce mai, è mettersi in gioco perché mi ha aiutato a superare delle “paure” specialmente su determinate chiamate che spesso sono di forte impatto, e a smussare tanti angoli
del mio carattere, soprattutto nel rapportarmi con le svariate tipologie di utente che mi si pone davanti.
Nue è sicurezza, perché grazie alle tecnologie implementate e in continua evoluzione aiuta noi operatori a svolgere al meglio le operazioni di localizzazione e dà una risposta al cittadino nel più breve tempo possibile, perché avere una voce che risponde in pochi secondi e ti aiuta a capire spesso anche di cosa hai bisogno non è conto da poco”

Giada, CUR NUE Toscana


       

“Lavorare in una centrale nue significa mettersi in gioco in ogni momento. Non sai mai cosa possa capitare...è come una roulette russa: può essere la chiamata inviata per errore o quella che dopo ti toglie il fiato.
Significa sapere di esserci per chi ha bisogno, che la prima voce che sente è la tua...
Significa riuscire a farsi dare o confermare i dati da chi non può restare al telefono.
Significa riuscire a capire nelle mezze frasi o nei silenzi chi ha veramente bisogno...e sapere che puoi fare la differenza.
Significa il poter contare in ogni momento su chi lavora con te”

Alba, CUR NUE Toscana


Quando ho inviato la domanda del concorso come Operatrice del Nue 112 Toscana ero semplicemente in cerca di un lavoro. L'inizio non è stato facile, tra corso, studio, viaggio Pisa- Firenze -Pisa e turni a cui non ero abituata. La verità è che le emozioni provate svolgendo questa professione non si possono spiegare a parole: sono un misto di altruismo, senso di utilità sociale, prontezza di spirito, stanchezza, a volte frustrazione, più spesso coraggio e nervi saldi. Queste emozioni accomunano tutti noi Operatori, ci fanno sentire parte di una famiglia, ci danno forza e orgoglio.

Ilaria,CUR NUE Toscana


"L'operatore tecnico è il passeggero di una bizzarra montagna russa che viaggia sul vortice degli eventi e fiero si  adatta ad essi, talvolta governandoli, senza spezzarsi. Ha l'intuito di un vecchio marinaio, la pazienza di un viticoltore e la precisione di un saldatore. Conosce idiomi fatti da accenti e da folclore e li abbina minuziosamente alle terre toscane, solcate in ogni suo angolo, restando seduto nella sua postazione. L'operatore tecnico è quel porto sicuro dove chiunque trova e troverà sempre il primo rifugio."

Caterina, CUE NUE TOSCANA

                                                   
CUR NUE 112 MILANO

Che cosa significa per me lavorare in una centrale operativa NUE 112

       Mi chiamo Andrea, sono un giovane operatore del Numero Unico di Emergenza di Milano. Il mio arrivo in questa centrale non è stato dei migliori, i primi giorni sono stati interminabili e molto faticosi, le intenzioni erano quelle di scappare ogni giorno, ma sentivo su di me un forte senso di responsabilità e un’inaspettata voglia di fare bene. Difficile spiegare in 20 righe cosa si prova nel gestire una chiamata di emergenza, forse troppo poco per descrivere il mio stato d’animo. Spesso ho pianto, non mi vergogno a dirlo e ignaro di ciò che sarebbe potuto succedere nei giorni a seguire ho capito però che le stesse lacrime sarebbero dovute servire a fortificare il mio carattere e smussare le mie fragilità. Tutte le volte che suona il telefono non sappiamo esattamente cosa ci aspetta e anche una giornata apparentemente tranquilla nasconde l'eventualità di accettare una chiamata che non solo potrebbe cambiare la tua giornata, ma la tua vita. L'emozione che si prova è indescrivibile, è un lavoro che non tutti possono fare, non è facile aiutare persone che molto spesso giudicano senza saper chi siamo e cosa facciamo. Mi accorgo ogni giorno sempre di più di essere cresciuto e di essere cambiato, e l'umiltà di non considerarsi arrivato probabilmente mi porterà a cambiare ancora poiché le cose da imparare sono ancora tante. L'errore è dietro l'angolo, e il rischio di sbagliare purtroppo è una realtà difficile da accettare. Rimanere concentrati e lucidi seppur difficile è una necessità. Bisogna essere consapevoli che in quel momento è come se la vita di qualcun'altro fosse nelle tue mani. Ogni volta è come se fosse la prima volta, mi piace pensare di aiutare le persone esattamente come quando rispondo alla richiesta di un amico che ha bisogno di me. Non so se e per quanto tempo rimarrò qui ma so che il NUE avrà guadagnato un posto fisso nel mio cuore.

Andrea Cirillo, CUR NUE 112 Milano


Lavorare al Nue è stata una mia scelta.
Non ho scelto di farlo perché mi è stato chiesto di provare.
Non ho scelto di farlo perché non avevo alternative.
Non ho scelto di farlo per curiosità.
Ho scelto di lavorare al Nue perché consapevole che sarebbe stato appagante.
E non c’è nulla di più bello, nel lavoro, che far confluire passione e soddisfazione.
E se scegli di fare un lavoro per passione, quell’attitudine ti ricompeserà di tutte le difficoltà che avrai e dovrai affrontare.
Ecco cosa significa, per me, lavorare in una centrale operativa NUE 112: scegliere per migliorare.

Veronica Grigolo, CUR NUE 112 Milano


Hai presente una staffetta ad ostacoli?
Correre lungo il proprio tratto, dare il testimone al compagno successivo e così via fino all'arrivo??? Un bel lavoro di squadra…
Ma tu sei alla partenza e hai la responsabilità dello scatto al fischio d'inizio!
E allora corri a più non posso con il testimone in mano, sguardo fisso avanti a te mentre salti gli ostacoli.
Ognuno partecipa dando il massimo nel proprio spazio per affidare lo sforzo fatto a chi aspetta là, pronto a fare lo stesso nel suo tratto di pista; l'obiettivo è unico: il traguardo.
Spesso ci si classifica in buona posizione, talvolta si vince; altre volte invece si finisce fuori o arriva una squalifica.
Può succedere anche che una sfida venga annullata ma, fosse anche una sola la vittoria, ecco trovato il senso di milioni di allenamenti, centinaia di gare e qualche delusione.
Al traguardo c'è un aiuto dato.
Il lavoro al NUE, di fatto, è emozione e passione.
È fame di Vita.

Nicoletta Galleani, CUR NUE 112 Milano

CUR NUE 112 SALUZZO

Che cosa significa per me lavorare in una centrale operativa NUE 112

Ciao sono Elisa e faccio parte del team della CUR di Saluzzo, per me lavorare in una centrale NUE 1.1.2 significa tante cose… significa imparare tantissime cose nuove, significa impegnarsi per far si che tutte le procedure vengano capite e attuate nel modo giusto, significa studiare e magari sacrificare del tempo, significa avere sempre quella sana paura che ti fa stare “sul pezzo”, ma significa anche sentirsi unici per il lavoro che facciamo, essere appassionati al mondo dell’emergenza, fare squadra con un gruppo di persone che lavorativamente parlando ti capiscono in tutto e per tutto, fare esperienze che ti arricchiscono e soprattutto significa fare la differenza per chi ha bisogno.
Sono grata e orgogliosa del mio NUE!

Elisa, CUR NUE 112 Saluzzo


Mi chiamo Marco, ho 49 anni e ho avuto la fortuna di vivere in prima persona l’avvio  del NUE 1.1.2. nella Regione Piemonte, fin da subito ho sentito chiaramente l’importanza di quello che sarebbe stato il mio ruolo all’interno della catena dell’emergenza, non nascondo che pur essendo un ex Autista Soccorritore, questa nuova avventura mi intimoriva un po',  da quel momento il mio ruolo sarebbe stato completamente diverso, non sarei più stato il Soccorritore che accorreva per occuparsi di un infortunato, ma il primo contatto per una persona bisognosa di aiuto, magari nel panico o incapace di spiegarmi dove si trovava, la domanda che mi rimbombava in testa era una sola, sarei stato capace di ricoprire un ruolo così tanto importante quanto delicato??
Oggi, dopo sei anni e un numero non ben definito di chiamate gestite,non ho smesso di sentire l’importanza del mio ruolo, quando lavoro come operatore, so di dover fare le domande giuste, di saper ascoltare e non semplicemente sentire, quando lavoro come Capoturno devo saper essere di aiuto agli operatori in sala e alle Centrali di secondo livello, infine, quando formo i futuri Operatori, cerco di trasmettere loro tutte le nozioni necessarie per svolgere al meglio la propria mansione cercando anche di trasmettere loro  quello che da sempre sono convinto che faccia la differenza in un ruolo cosi delicato…LA PASSIONE.

Marco, CUR NUE 112 Saluzzo

 
 
CUR NUE 112 SASSARI

Che cosa significa per me lavorare in una centrale operativa NUE 112

Ho avuto la fortuna di entrare a far parte del mondo 112 e si è rivelata da subito  un'esperienza stimolante, ricca di sorprese e di sfide, soprattutto con se stessi. Affrontare un nuovo lavoro, la formazione, crescere ed evolversi con la propria realtà  lavorativa non è una fortuna comune a tutti, ma la CUR di Sassari, a cui appartengo,  sta crescendo con noi e noi con lei. La sensazione di poter fare la differenza, quando ricevi una chiamata di aiuto o ti  confronti con i colleghi o gli operatori delle altre centrali, per cercare di dare sempre  il meglio è arricchente da un punto di vista sia umano che professionale. Questa prospettiva è quella che mi spinge ed incoraggia a dare il meglio, con cura e  passione, ad apprendere ogni giorno un qualcosa di nuovo, che può aiutarti ad aiutare  chi ha bisogno di te. Non è un lavoro come tutti gli altri, è un lavoro che ti restituisce tanto, che ti porta al  confronto per poter gestire al meglio tutte le varie situazioni che ti si propongono ad  ogni nuovo turno. Cresciamo insieme alla nostra centrale e la nostra centrale cresce con noi, sempre  protesi a fare il meglio delle nostre possibilità.

Daniela,CUR NUE Sassari


Sono passati solo due mesi dal mio ingresso in questa nuova realtà e la mia esperienza può essere riassunta in tre semplici parole: motivazione, responsabilità e condivisione.Ogni attività porta qualcosa di nuovo, che contribuisce a farci crescere e migliorare e trovarsi in un contesto lavorativo, quale quello di una centrale di emergenza, tira  fuori qualità che ancora non si sapeva di possedere. La velocità e la precisione diventano elementi fondamentali,  parte della quotidianità ma questo lavoro ti fa anche toccare con mano, o meglio sentire, la sofferenza altrui, ti  spinge a prendere confidenza con essa e con il tempo ad imparare a non esserne schiacciati. Il NUE 112 Sardegna nasce con noi, costituisce un ulteriore sprone per dare sempre di più e adoperarsi verso il  prossimo risulta per tutti noi operatori un contributo determinante per il nostro territorio.

Luisa Marras, CUR NUE Sassari


È quando ti accorgi che il loro bisogno diventa il tuo bisogno. È in quel momento in cui la tua voce diventa il  tramite della loro emergenza e in cui ti rendi conto che la tua prontezza potrebbe essere la loro salvezza. Ci sono quei momenti in cui pensi di essere solo una voce e che la tua voce non ha e non avrà un volto e non  sarai tu a salvare quelle persone che ti chiamano bisognose di aiuto. Avrai momenti di sconforto quando ti  renderai conto che il tuo compito finisce nel momento esatto in cui passerai la loro richiesta a chi poi in  definitiva li aiuterà veramente. E non saprai cosa sta succedendo ,cosa e successo e cosa succederà. E non  saprai come andrà a finire. Ma forse è proprio questo che ti solleverà e ti darà la forza di andare avanti . Ma poi ti renderai conto di quanto sia importante il tuo lavoro. Dovrai riuscire a gestire quel turbinio di  emozioni di altre persone ,dovrai riuscire in pochi secondi a dare lo start a tutta la macchina dei soccorsi. Se sbagli tu sbagliano anche loro. Sei tu la prima persona a cui chi ha bisogno affida la sua vita. È in te che ripone incondizionata fiducia. Ed è  quella tua voce senza volto che sarà la loro ancora di salvezza. È qui che ti accorgi che sei e sarai un operatrice 112 non solo quando sei a lavoro ma in tutta la tua  giornata. Diventerà la tua nuova condizione di vita. E sarà bellissimo.

Antonina Bolla , CUR NUE Sassari


Essere un operatore NUE 112 per me è una grande sfida e, più miglioro nelle mie competenze, più  sono soddisfatta. Io che mi sono sempre concentrata su di me e sulla mia malattia che mi ha fatto  compagnia da quando avevo 15 anni, io che per il mio carattere ho sempre cercato di sollevare l’umore  a chi mi stava intorno e si preoccupava per me. Quando stavo male erano i miei genitori che si  preoccupavano di chiamare i soccorsi e portarmi in ospedale; crescendo e vivendo tante esperienze  ho sviluppato una forte sensibilità ma allo stesso tempo anche la paura di non sapermi prendere cura  dell’altro nel momento del bisogno.  La selezione per il NUE 112 è arrivata proprio nel momento giusto, ho deciso di accettare la sfida  perché sentivo che era giusto iniziare a prendersi cura di qualcuno che non fossi più IO, qualcuno che si rivolge a me per chiedere una mano e solidarietà.  Ho scoperto un lato del mio essere che pensavo non potesse mai venir fuori e che invece incontro  ogni volta che rispondo alle chiamate e mi sento una parte importante di ciò che poi si fa per aiutare gli altri. Ora so che posso davvero essere un anello di quella catena e dare il mio piccolo contributo per migliorare quella cosa così preziosa che si chiama vita, la nostra ma soprattutto quella degli altri,  di chi conta su di noi.

Maria Piera, CUR NUE 112 Sassari


Lavorare al Centro unico di risposta (CUR) di Sassari come operatrice del numero  unico di emergenze (NUE) 112 è un'esperienza emozionante e gratificante. Fin dai  primi giorni si è percepita la tensione e l’emozione per l’inaugurazione della centrale, abbiamo visto l’impegno e la dedizione di chi ha fortemente voluto e creduto in  questo progetto. Il CUR di Sassari è un luogo dove si lavora con passione e dedizione. Il mio ruolo all’interno del NUE 112 è quello di essere un anello di supporto, un punto  di contatto tra chi ha bisogno di aiuto e i servizi di emergenza. La mia funzione consiste  nel raccogliere informazioni, valutare la situazione, indirizzare all’ente o al servizio  appropriato sia di natura sanitaria che di richiesta d'intervento delle forze dell'ordine  o dei vigili del fuoco. In questo modo, posso contribuire a garantire che le persone  ricevano il supporto di cui hanno bisogno nel minor tempo possibile. La parola che noi operatori sentiamo più spesso è “IN quanto tempo”. Si impara in  fretta a capire che il fattore tempo è imprescindibile per chi fa questo lavoro. Che è  una risorsa preziosa, e gestire il tempo di chi ha un’emergenza è una grande  responsabilità, abbiamo il dovere di gestirla nel miglior modo possibile, soprattutto  quando questa diventa fondamentale per aiutare le persone a gestire i loro piccoli o  grandi problemi che si presentano ogni volta che riceviamo una chiamata. Quando prendiamo una chiamata il tempo si dilata entrano in gioco miliardi di  emozioni dall’empatia per quello che l’utente sta vivendo in quel momento, alla  responsabilità che abbiamo nell’aiutare persone che si trovano in difficoltà. Calibrare  il tono della voce, usare sapientemente le parole giuste il tutto unito all’automatismo  di gesti che, fatti con precisione sappiamo che saranno il valore aggiunto, per passare  la chiamata all’ente preposto, per risolvere quella particolare emergenza nel minor  tempo possibile.

Ivana Zara,CUR NUE SASSARI


Lavorare per il 112 è un'esperienza incredibilmente gratificante e significativa. Ogni giorno ho la possibilità  di aiutare le persone che si trovano in situazioni di emergenza e questo mi dà una grande soddisfazione.  Essere in grado di essere un punto di riferimento per qualcuno in un momento di bisogno è qualcosa che  considero un grande privilegio. Il lavoro è impegnativo, ma sapere che posso fare la differenza nella vita di qualcuno lo rende molto  gratificante. Inoltre, lavorare in un ambiente dinamico e in un team, mi ha permesso di migliorare le mie  abilità di problem solving e di lavorare in modo efficace in situazioni di stress. Il numero unico di emergenza europeo 112 è un servizio essenziale per la comunità e sapere di farne parte  è una grande responsabilità che prendo molto seriamente. Ho imparato che ogni chiamata è unica e  richiede una risposta rapida ed efficace. Siamo addestrati per gestire ogni tipo di situazione e siamo pronti  ad aiutare le persone in qualsiasi momento. L'importanza di aiutare le persone in situazioni di emergenza non può essere sottovalutata. Siamo spesso il  primo punto di contatto per le persone che hanno bisogno di aiuto e siamo in grado di fornire assistenza e  supporto in un momento critico. Inoltre, il lavoro che facciamo contribuisce a mantenere la sicurezza della  comunità e a salvare vite. In generale, lavorare per il 112 è un'esperienza che mi dà una grande soddisfazione e che considero molto  importante. Sapere che posso fare la differenza nella vita delle persone mi rende molto orgoglioso e mi  motiva a continuare a fare il mio lavoro al meglio delle mie possibilità. Aiutare le persone che ci chiamano e  che si trovano in situazioni di emergenza è una responsabilità che prendiamo molto seriamente e che  consideriamo una missione importante

Operatore CUR NUE Sassari


Lavoro al NUE perché il ruolo di operatrice del numero  112 è una professione estremamente gratificante che permette di aiutare le persone in momenti di difficoltà  e di emergenza. Il primo aspetto positivo è la possibilità di fare la differenza nella vita delle persone. Il NUE 112 è il numero di  emergenza nazionale, quindi noi operatrici siamo le prime a rispondere alle chiamate di soccorso, fornendo  supporto immediato e rassicurando le persone in difficoltà. Ciò vuol dire che il nostro lavoro può avere un  impatto significativo sulla vita delle persone e può fare la differenza. Le chiamate possono riguardare situazioni di emergenza molto diverse tra loro, come incidenti stradali,  incendi, problemi di salute, violenza domestica e molto altro ancora. Ciò significa che il lavoro non è mai  noioso e offre sempre una sfida nuova e interessante. Inoltre, nei primi due mesi passati alla CUR NUE di Sassari abbiamo creato una grande squadra, dove la  collaborazione e l’aiuto reciproco sono alla base del nostro lavoro, e ciò ha reso possibile creare  un’ambiente altamente professionale e stimolante, dove ci si può allenare continuamente a gestire situazioni  stressanti e a prendere decisioni rapide. Ciò significa che è un lavoro che mi permette di crescere sia a  livello professionale che personale. In sintesi, ho scelto di lavorare come operatrice della CUR Nue 112 perché mi offre la possibilità di fare la  differenza nella vita delle persone, di lavorare in un ambiente stimolante e professionale e di aiutare le  persone in momenti di difficoltà e di emergenza

Laura, CUR NUE Sassari

Lavoro al NUE 112 da quasi 2 mesi, da quando è stata aperta la centrale operativa  nella mia regione, in Sardegna. Era un mondo che non conoscevo, proprio perché non presente nel mio territorio, ma  mi ha subito incuriosito e in realtà anche affascinato l’idea di far parte di un sistema  così particolare e utile. Alla iniziale curiosità e voglia di cominciare, c’era anche una buona percentuale di  apprensione per il peso che mi dava la responsabilità di essere il primo contatto di  persone che necessitano di emergenze di vario tipo da riconoscere e localizzare, ma  per ora il bilancio della mia esperienza è positivo, proprio perché mi sento utile, sia  per gli utenti, sia per chi deve intervenire, e il lavoro in sé non ha deluso le mie  aspettative. Ogni chiamata è una nuova esperienza che ti lascia qualcosa, da quelle di scherzo a  quelle più serie, anche se poi non si sa come andranno a finire, ma se hai fatto bene il  tuo lavoro rimani comunque con una sensazione positiva. Quello che mi auguro per il futuro è di accrescere sempre di più le mie competenze e  di riuscire a svolgere il mio lavoro al meglio.

Bruna, CUR NUE Sassari


Ho deciso di partecipare alla selezione Cur Nue 112 di Sassari, perché mi rende orgogliosa e fiera lidea di far parte di un progetto che sarebbe nato e cresciuto con
me, le mie colleghe e i miei colleghi. Il bilancio dopo due mesi è più che positivo: il mio lavoro è diventato la mia passione, perché ho capito il valore di
quello faccio. Il rapporto di empatia, fiducia e collaborazione con i colleghi è importantissimo per poter gestire al
meglio le necessità degli utenti. Ogni giorno si impara sempre qualcosa di nuovo

Manuela Manunta, CUR NUE Sassari


Quando trovai il bando per operatori telefonici 1.1.2. pensai subito ad una bella sfida, rimettermi  in gioco con lo studio e con la conoscenza di nuovi colleghi…ma ad oggi mi ritengo molto  fortunata dell’opportunità , penso di essere cresciuta tantissimo in questi due mesi  caratterialmente ed emotivamente sopratutto. È appagante poter essere d’aiuto per le persone  che si ritrovano in difficoltà. Ogni tanto poi ci scappa un sorriso con l’utente che invece sbaglia  numero e smorza la tensione

Operatore CUR NUE Sassari


Dal concorso sotto il solleone di luglio, al corso interno per la qualifica OT, fino ad approdare al "timore della prima chiamata..." quante emozioni, contrastanti, tra loro. Il passare dei giorni, in cui man mano prendi sempre più coscienza, di essere "pioniera", insieme ai colleghi, ai vertici Areus, della nascita della CUR NUE 112 Sassari, Sardegna.  Orgogliosa, di svolgere un lavoro che mi piace, di grande responsabilità, ma anche di grandi soddisfazioni, in crescendo e divenire, che migliora di giorno in giorno. Equilibrio, dinamicità, empatia, ecco cos’è per me questo lavoro. La forza di un Team, il crederci, le difficoltà, i pensieri distinti, i punti di vista di ognuno che accrescono e consolidano un gruppo di lavoro eterogeneo ma strutturato. L'1.1.2. è un servizio, progettato per accompagnare il cittadino durante il processo di localizzazione e identificazione dell'emergenza, che col tempo si perfezionerà ancora di più, per offrire un migliore e tempestivo servizio di soccorso alla popolazione sarda e non, nel rispetto della normativa europea. E in tutto questo, mi sento come una piccola tessera di un meraviglioso mosaico, che ha dato vita a qualcosa che rimarrà nella storia del NUE 112

M.Coppola, CUR NUE Sassar


Dopo il primo mese dedicato alla formazione professionale, che mi è servita per conoscere il servizio sia nella parte teorica, sia nella parte pratica, ho capito immediatamente l'importanza e la  rilevanza sociale del servizio NUE 112. Il lavoro ha coinvolto fin da subito, dandomi la consapevolezza di essere utile ed influente nella  gestione delle emergenze e urgenze che si presentano quotidianamente nella nostra regione; Saper  di contribuire e aiutare le persone in gravi difficolta' mi rende particolarmente orgoglioso. Tutto  questo gratifica e sprona a svolgere il mio compito ogni giorno con la massima attenzione, serietà e  professionalità. Il viaggio con il Nue e' appena iniziato e con il grande spirito di squadra, che gia' ci  contradistingue, in poco tempo raggiungeremo gli standard piu' elevati e gli obiettivi che questo  servizio richiede, diventando un modello di pregevole efficacia ed efficienza da seguire in tutta  Italia. Un grande ringraziamento ai colleghi della Lombardia e non solo, per averci istruito e  supportato nella formazione, con gentilezza, maestria e dedizione, un esempio per tutti.

Marco Corveddu, CUR NUE Sassari

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CUR NUE 112 TRENTO

Che cosa significa per me lavorare in una centrale operativa NUE 112

La parola chiave che assocerei al lavoro di operatore NUE112 è “disponibilità”. Provenendo da un retroterra del tutto estraneo a quello del soccorso e delle emergenze, ho sempre dato abbastanza per scontato che, ad esempio, il giorno di Natale chiunque possa avere accesso a strutture ricettive e ristorative perfettamente operative il cui personale è in servizio come qualsiasi altro giorno dell’anno. Venire catapultati in una realtà che funziona 24/7 e non conosce soluzione di continuità, invece, mi ha aperto gli occhi su un mondo di cui non avevo che un’idea molto vaga. Se mi si passa la metafora un po’ ardita, è una sorta di catena di montaggio dell’assistenza in cui, a ogni cambio turno, un nuovo team di operatori prende il posto dei colleghi di quello precedente per garantire alla cittadinanza che, a tutte le ore del giorno e della notte, qualcuno sia sempre a disposizione in caso di necessità. L’aspetto positivo di una situazione del genere (che, ne sono consapevole, non è esclusivo appannaggio della centrale NUE) è che si viene a creare un senso di appartenenza che finisce per saldare tra loro i vari anelli della catena. È sorprendentemente rassicurante riflettere sul fatto che, durante una giornata di riposo o nella notte che precede un tuo turno diurno, nella sala al terzo piano di via Pedrotti c’è qualcun altro che (per usare il gergo militare) ti sta “coprendo le spalle” e portando avanti il servizio in tua vece. Ecco, il mio auspicio è che gli abitanti della provincia di Trento arrivino a respirare la medesima tranquillità sapendo che è sufficiente una telefonata per mettersi in contatto con chi è in grado di identificare la loro emergenza e smistare la telefonata all’ente più opportuno.

Francesco, CUR NUE TRENTO


Siamo il primo contatto con il cittadino, la prima voce sicura che l’utente sente quando è in difficoltà. Siamo il primo e piccolo pezzo della catena dei soccorsi e siamo un gruppo che lavora per un fine comune: dare una risposta all’utente nel minor tempo possibile e al meglio delle nostre possibilità. Abbiamo bisogno di poche informazioni, ma precise: ogni chiamata è una piccola sfida, è un migliorarsi e migliorare le proprie competenze relazionali e comunicative, è crescere personalmente e conoscere sempre di più il territorio. Oltre alla strumentazione informatica e alla cartografia, abbiamo a disposizione un grande e potente strumento: la nostra voce. Lavorare al NUE è quindi prendere metaforicamente per mano chi ci chiama, è raccogliere e portare con sé una piccola parte di vita di ogni utente.
Lavorare al NUE significa avere la possibilità di accrescere le proprie conoscenze informatiche e tecniche, significa avere la possibilità di informare e formare divulgando quello che è il corretto funzionamento del sistema, significa crescere e far crescere.
Siamo una grande famiglia che si supporta (e sopporta), si sostiene e si aiuta nei momenti di difficoltà ed è un lavoro proprio bello perché, oltre che coi colleghi, si collabora con gli operatori delle Centrali di Secondo Livello con cui, in alcuni casi, è nato anche un rapporto di amicizia che va oltre il livello professionale.

Caterina e Giulia, CUR NUE TRENTO

 
CUR NUE 112 VARESE

Che cosa significa per me lavorare in una centrale operativa NUE 112

112 UNO UNO DUE… una combinazione di numeri? No, decisamente non solo! Potrei “rubare” lo slogan di una simpatica pubblicità degli anni ‘90 e dire “una telefonata ti allunga la vita…” ma mi sentirei troppo pomposa… Vorrei comunque giocare con i numeri , mi presento: sono 1 dei primissimi 12 operatori formati a Varese per la CUR italiana numero 1 che nacque 12 anni fa… (a Giugno festeggeremo i tredici anni) Dal 21 giugno 2010, primo turno del primo giorno, sono OT, non ho fatto carriera come tanti altri miei colleghi ma, con orgoglio, posso dire che dal gruppo di Varese sono nate prima le altre due CUR Lombarde poi piano piano, le altre CUR italiane. Come vedo questa attività? Premesso che, prima di arrivare al NUE, facevo tutt’altro, nonostante si lavori giorno o notte, feriali o festivi, senza voler ricordare il periodo nero della pandemia, ho ancora tanto entusiasmo! Noi non salviamo vite ma siamo la prima voce che accoglie la richiesta d’aiuto, propria o impropria, personalmente spero di trasmettere a chi chiama spaventato un po’ di tranquillità, a chi arrabbiato serenità e a chi sgarbato cortesia…

 

Marina Bassetti, CUR NUE 112 Varese


La vita è un viaggio. Jessica, 35 anni, mi ritrovo qui oggi a dover ricominciare, a dovermi inaspettatamente mettere alla prova ancora una volta. Non mi sono mai avvicinata a questo mondo, anzi, ho sempre cercato di tutelarmi allontanandomi quanto più possibile dal dolore altrui, ma ahimè, questa corazza non sempre è riuscita a proteggermi. Credo che si arrivi ad un certo punto nella vita in cui bisogna fare i conti con se stessi, guardarsi allo specchio ed affrontare le proprie paure, ed eccomi qua, da circa 1 mese a far parte di questa grande famiglia chiamata NUE 112.
Questo lavoro ti permette di aiutare concretamente chi davvero soffre, per gli utenti rappresentiamo la prima voce di assistenza e protezione, preservandoli nel minor tempo possibile. Nonostante la teoria fosse stata recepita in modo molto chiaro, posso affermare che ciò che dobbiamo imparare a fare lo impariamo facendolo! I primi giorni soprattutto ero molto turbata, era come se avessi il super potere del teletrasporto: riuscivo a catapultarmi immediatamente in quella situazione di emergenza, riuscivo ad udire quelle urla di disperazione come se fossi nello stesso luogo e percepirne il dolore, riuscivo a non pensare ad altro per il resto della giornata. Poi con il tempo e grazie all'aiuto dei più esperti, ho capito che l'unico super potere da mettere in atto è quello di restare lucida, vigile e di fare ciò per cui sono stata incaricata. Il primo passo per conoscere il proprio limite è sperimentarne l'entità, e io sono certa di essere nel posto giusto. Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, ebbene sì, posso affermare a gran voce che questo lavoro ti cambia i battiti del cuore, ti permettere di aiutare chi ha bisogno, ti risveglia ferite che credevi fossero ormai guarite, ti insegna a gestire le emozioni. Oggi tutto ha un senso.

Jessica Carcione, CUR NUE 112 Varese


Lavorare in una centrale 112 per me è accoglienza, è aiuto, è supporto, è pazienza, è comprensione, è velocità, è intuito, è frustrazione, è dolore, è squadra, è gratificazione ... Non mi sento una centralinista, come spesso ci definisce sommariamente chi non è mai stato in una centrale 112, perché quando rispondo a una chiamata, non so a chi rispondo, ma so che dovrò velocemente aiutare, supportare, comprendere, avere pazienza, intuire ciò che spesso non viene detto per agitazione o panico o chissà... A volte è frustrante e doloroso non poter agire di persona quando sento dall’altro capo del telefono il panico di chi ha un’emergenza, vorrei poter fare di più, ma so cosa posso e devo fare nel mio ruolo, cercare di essere veloce, precisa, accogliente, rassicurante, a parole. Allo stesso tempo è gratificante sapere di aver dato il massimo e il mio contribuito nel sistema d’emergenza e lavorare in una grande squadra in cui ognuno dà il suo supporto e con cui puoi condividere gioie e dolori. Posso solo dire grazie 112, tu mi hai cambiato la vita!

Desirée Zanet, CUR NUE 112 Varese


Ore, giorni,  mesi…  il tempo in centrale scorre veloce… È quasi un anno per me di:  “Emergenza di cosa ha bisogno?”  … La linea si apre… Voci che irrompono nella mia mente e nell’attimo adrenalinico mi scaraventano ad altrui scorci di vita; Svariate realtà, molteplici richieste d’aiuto e purtroppo talvolta drammi indicibili… Che gioia tuttavia, quando le chiamate annunciano l’improvvisa nascita di un bimbo o il buon esito di un intervento… Questo riassunto molto brevemente è il nostro lavoro, dove personalmente il mio vissuto, in alcune circostanze, viene rievocato ed attraversato dalla tangibilità degli eventi …
Una sfida per me quotidiana, finalizzata al continuo miglioramento; un lavoro molto bello e delicato, dove ogni piccolo dettaglio può fare la differenza.
Ciò che mi ripaga di notti insonni, di mancate festività trascorse in famiglia, è la percezione e la volontà di poter cooperare a fare qualcosa d’importante per “l‘altro”, in un momento delicato della sua esistenza e di partecipare in tal senso, alla “catena del soccorso”.

Francesco Albanini, CUR NUE 112 Varese


Che domanda curiosa, dubito molti se ne siano mai preoccupati, veniamo al lavoro, passiamo 8 ore insieme, a volte con chi ci piace a volte no e poi si ritorna a casa, dalla famiglia, dagli amici, dalle solite preoccupazioni.
Alla fine è, appunto, solo un lavoro, si fa per “portare a casa la pagnotta no?”
Sotto sotto credo di no, perlomeno per me e perlomeno non solo; 8 ore passare a frugare in attimi di vita di sconosciuti, attimi pericolosi, agitati, a volte furiosi e spesso scortesi - capita anche questo - ma comunque attimi altrui.
Siamo nascosti da un computer e incastrati in procedure, riuscire a centellinare un  po’ di te stesso in ogni chiamata, è complicato, ma riuscire a strappare un grazie, o capire di aver contribuito a salvare qualcuno, sono  fantastici motivi per continuare a voler rispondere.

Alice Antoniotti, CUR NUE 112 Varese

 
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