Risk management
Ricerca e Sviluppo
RISK MANAGEMENT
La Salute digitale (digital health care ),supporto futuro essenziale nella gestione del rischio post Covid 19 nelle Residenze Sanitarie Assistenziali(RSA
L’evento
pandemico del Covid 19 è stato e lo è
ancora un evento inedito e drammatico a cui non solo l’Italia ma l’intero
pianeta non era preparato.Ma
l’analisi della storia e dell’evoluzione del Sistema Sanitario a livello
internazionale , ci porta a considerare
come le scelte politiche, in particolar modo quelle di politica sanitaria,
possano incidere sulla vita e sulla morte delle persone e come le
responsabilità dei governi rispondano a esigenze del mercato e del
profitto che però non debbono
prevalere su quelle del bene comune.In
questi ultimi anni come è noto si è provveduto ad un eccessivo taglio della
spesa sanitaria e nella ricerca con una diminuzione dei progetti dedicati alla
salvaguardia della Salute , alla gestione del Rischio Clinico , con aumento
degli eventi avversi e dei casi di malasanità .Questa lezione dovrà servirci per il futuro o avremo repliche ancora più
drammatiche non solo da un punto di vista sanitario ,ma anche dei conseguenti
impatti sul sistema economico, del lavoro e sociale. Puroppo il fenomeno della
pandemia ha colpitoLa ricerca
dei primi studi sulla mortalità durante la pandemia nelle Long Term Care
Facilities (LTCF), che comprendono case di cura e di riposo ci consegna
risultati disastrosi : a Milano
e Lodi il 46% dell’eccesso di morti tra gli over 70 rispetto al pre-Covid,
e il 41% delle morti totali degli ultrasettantenni
da gennaio ad aprile 2020, hanno riguardato ospiti di Rsa . Non diversi ma anzi
peggiori sono i dati a livello internazionale e solo rimanendo in Europa
in Belgio le statistiche ufficiali a metà
maggio registravano il 51% dei decessi nelle LTCF, "con una proporzione di
casi Covid confermati pari al 23%",
In Spagna "venivano
segnalati 5.400 decessi in casa di riposo, il 66% dei totali". In Francia gli studi parlano del 50%, in Norvegia del 61%, in Svezia e in Scozia del 45%. Occorre pertanto ripensare al
modello delle RSA dove il virus ha colpito più duramente a comunità
più piccole e protette, o a RSA più decongestionate e pronte ad affrontare le
emergenze. E’ utile e prioritario
ripensare la formazione degli operatori OSS; in questo contesto di RSA la
formazione non è sufficiente; si deve rivedere il percorso di studio OSS alla
luce del ruolo fondamentale nella presa in carico, con contenuti più
tecnico/specialistici e, soprattutto, relazionali. Infatti bisogna portare
avanti il concetto ampio di “operatore geriatrico” per una presa in carico
olistica/globale per gli operatori dagli OSS, e anche, in maniera leggermente
diversa, per gli infermieri e i Medici; è necessaria un’alta
interdisciplinarietà e integrazione degli operatori per tutti gli aspetti
relativi alla presa in carico dei pazienti/ospiti per il benessere globale
della persona.Oltre ai necessari cambiamenti di carattere organizzativo formativo
e di prevenzione del rischio è
assolutamente prioritaria l’introduzione della digital
health, o salute digitale, settore che comprende tutto quello che il digitale e
le nuove tecnologie possono fare al servizio della salute nelle RSASono circa
20 anni che se ne parla e ci si lavora, si è cominciato con l’informatica medica, con i concetti
di telemedicina, in cui
tecnologie hardware e software sono messe al servizio degli operatori sanitari
e dell’assistenza a distanza; per arrivare oggi al concetto ancora più
sofisticato di digital
therapeutic, in cui il software è esso stesso il trattamento
medico.Un
evolversi progressivo, negli anni, della digital health verso un modello ideale
di salute e di sanità, più precisa, più preventiva, personalizzata, efficace,
vicina al paziente e meno onerosa per i sistemi sanitari. In
questi ultimi anni era già evidente che la digital health sarebbe diventato il
futuro della sanità.Purtroppo arrecare cambiamenti effettivi nella macchina sanitaria
non è così semplice. ‘Molteplici sono le iniziative di Telemedicina a livello
nazionale, che troppo spesso tuttavia si
sono ricondotte a sperimentazioni, prototipi, progetti, caratterizzati da
casistica limitata e elevata mortalità dell’iniziativa’.Ci stiamo accorgendo solo oggi, in emergenza coronavirus, quali vantaggi
possa apportare la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica in ambito
salute , a cominciare dal salvare vite umane.
Una regola fondamentale nella gestione del rischio è quella che una
volta trovata la soluzione sia applicabile
in tempi rapidi. E’ il momento del cambiamento tenendo ben presente che il cittadino è e sarà
sempre più al centro del processo di riorganizzazione della Sanità. Sotto questo
profilo, il digitale rappresenta la chiave abilitante per l’accesso all’innovazione
terapeutica e, dall’altro lato, un paziente coinvolto è la condizione
essenziale per poter produrre terapie che rispondono effettivamente ai bisogni dei
malati.Nell’ ambito progettuale iniziale in continua evoluzione , a cui si sta
lavorando le procedure dovranno seguire una uniformità tecnologica
di sistema in tutto il territorio
Nazionale insieme con le linee guida specifiche Le linee guida serviranno ad identificare
quali siano i parametri importanti da monitorizzare nelle RSA per la
trasmissione dei dati che dovranno
essere uniformi in tutto il territorio pur usando sensori o software diversi Le RSA pertanto
potranno essere in pratica dotate di un kit che comprende saturimetro con
connessione bluetooth e un tablet sul quale è installata l’applicazione di
telemedicina. Gli operatori sanitari, attraverso un quaderno di lavoro
digitale, utilizzando il saturimetro potranno misurare i livelli di saturazione
dell’ossigeno agli ospiti delle RSA e
potranno descrivere lo stato di salute del paziente introducendo altri dati
quali ecg pressione e temperatura ed eventuali dati ematochimici deducibili da
speciali apparecchiature senza necessità di prelievo sanguigno I dati verranno trasmessi alla piattaforma web di
telemedicina e saranno immediatamente
disponibili al medico e infermiere di riferimento della RSA , che così potrà
monitorare l’andamento giornaliero e anche l’evoluzione nel breve e medio
periodo, ricavando dati utili all’approfondimento diagnostico. La piattaforma
sarò collegabile anche con i medici di Pronto Soccorso, che potranno essere contattati per la condivisione dei
dati e l’analisi delle criticità e delle azioni diagnostico-terapeutiche da
mettere in atto.Passi successivi potranno essere compiuti con l’attivazione dell’intelligenza artificiale, ambito nel
quale esistono numerose sperimentazioni cliniche già in fase avanzata. Da
questo punto di vista, i temi della processazione delle immagini e
del linguaggio risultano
essere quelli più interessanti.E’ doveroso comunque tener
presente che nessuna tecnologia, per quanto moderna e avanzata, potrà mai
sostituire la mano, lo sguardo, l’attenzione partecipativa ed il calore umano
di un infermiere o di un medico. Questo è un punto fondamentale che non deve
mai essere perso di vista quando si affronta il tema di come le tecnologie
possano essere utilizzate, per offrire ai pazienti un’assistenza migliore. Le
regole basilari su cui si devono reggere le tecnologie della informazione e
della comunicazione (acronimo ICT information and Comunications Technology )
comprensive delle tecnologie digitali sono le seguenti:• Le ICT sono uno strumento, che non può e non deve
sostituire il contatto umano:• Le ICT non devono servire ai più giovani per assistere gli
anziani “adistanza”, ma anzi lo sviluppo stesso delle tecnologie deve
prevedere la compartecipazione dell’anziano, per consentirgli un uso
appropriato ed efficace, senza subire imposizioni dall’esterno.• L’ICT può permettere un servizio migliore, contribuire a
rassicurare il paziente e la sua famiglia, migliorare la qualità della vita in
situazioni di patologie che richiedano un’assistenza continua ed una presenza
assidua e costante.• L’ICT può fornire un valido aiuto agli anziani anche in
situazioni di vita normale, purché venga preservata la possibilità del contatto
interpersonale.Le tecnologie della informazione e della comunicazione
richiedono quindi ai professionisti
della salute il superamento di vecchie logiche individualistiche dell’intervento
clinico, necessità di stretta collaborazione e fiducia tra gli operatori e l’accurata
conoscenza di sistemi.In conclusione nel prossimo futuro i traguardi obbligati per
modificare cio ‘ che è avvenuto nelle RSA saranno : introduzione di nuove tecnologie di salute
digitale (teleassistenza di seconda e
terza generazione – sensori di localizzazione , app dedicate, supporti web)
e procedure uniformi a livello nazionale con modalità
organizzative professionali e di formazione anche nel campo della
gestione del rischio e all’uso delle
tecnologie digitali dedicate alla assistenza del paziente . Per realizzare tale progetto si sta attivando un gruppo di lavoro con la
Società Scientifica italiana dell’Emergenza Sanitaria (SIEMS )che vedrà come
protagonisti sia le realtà Nazionali e
internazionali del settore del digital health
care ,dell’informatica che i
dirigenti delle RSA e del mondo Universitario nelle diverse branche scientifiche della
Bioingegneria , della Rianimazione e Terapia Intensiva e della Gestione del
Rischio.
Prof./dott. Pietro Pugliese
Medico specialista in . Anestesia e Rianimazione e
terapia del dolore Medicina Aeronautica e Spaziale
vis. Prof .docente
Risk management e Gestione del Rischio
Università Campus Biomedico Roma
Mediatore
professionista per responsabilità medica e sanitaria
Già Direttore Centrale Operativa 118 Roma –elisoccorso
118 Lazio e Direttore UO. Risk Management ARES118 Lazio